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Itinerari naturalistici nel Veneto
Proponiamo alcuni itinerari nel Parco Regionale del Fiume Sile, nel Bosco di Carpenedo, in Laguna di Venezia ed in molti altri parchi e aree di pregio naturalistico
del Veneto.
Gli
itinerari proposti, adatti a tutti e per tutte le età,
offrono la possibilità di conoscere l’ambiente
naturale del Veneto avvicinandosi in modo compatibile e rispettoso della natura.
Per l’attività in ambiente consigliamo un
equipaggiamento adeguato: copricapo, occhiali da sole,
calzature robuste, un abito impermeabile sempre a portata di mano,
riserva d’acqua, binocoli, macchina fotografica, ma
soprattutto ... tanta curiosità per la natura.
I FIUMI
Il Parco Regionale del Fiume Sile.
Il percorso si snoda nella zona delle sorgenti del fiume, proseguendo attraverso l’ambiente delle risorgive. L’area delle
sorgenti è senz’altro la più
caratteristica del corso fluviale, grazie alla presenza di alcuni
elementi naturali relitti, quali polle sorgive, torbiere e siepi
campestri. La natura circostante questo tratto del fiume rappresenta un
prezioso ed irripetibile aspetto dell’ambiente naturale
veneto dove la flora e la fauna sono ricche, con specie esclusive delle
risorgive del Sile.
A scelta si può realizzare un percorso a
più tappe dalle sorgenti alla foce del Sile-Piave Vecchia a
Cavallino sostando alle Sorgenti, a Casier (cimitero dei
“burci”), Portegrandi, Caposile e Cavallino.
BOSCHI E
FORESTE
I boschi
di pianura.
L’antica
foresta che ricopriva la pianura, si conserva grazie a piccoli
frammenti che custodiscono elementi rari e preziosi: il Bosco
di Cessalto; il Boschetto di Carpenedo (.PDF, 803 KB), oggi aree di importanza
comunitaria. Essi costituiscono lembi relitti di foresta planiziale
tipica della pianura Padano-Veneta; la straordinaria
importanza risiede infatti nella loro rappresentatività, in
quanto testimonianza di un ecosistema che nel passato era diffuso in
tutto il territorio planiziale.
I boschi
ricostruiti.
Il
processo di ricostruzione del patrimonio forestale è
destinato a modificare profondamente l’ambiente e il
paesaggio dell’intera pianura veneta, non solo dal punto di
vista ecologico, ma anche in riferimento alla qualità del
paesaggio suburbano e rurale. Il bosco rappresenta
un’occasione importante per scoprire una realtà
nuova ed estranea al contesto ambientale e culturale, ma al
tempo stesso ricca di stimoli e di opportunità. È
possibile visitare i lotti boschivi realizzati nell’ambito
del progetto del Bosco di Mestre (Bosco dell’Osellino a
Mestre; Bosco Ottolenghi a Favaro Veneto alla periferia di Mestre;
Bosco di Campalto sempre alla periferia di Mestre).
LA LAGUNA
Valle
Averto (Oasi WWF).
La
visita
all’interno delle valli permette di scoprire le
caratteristiche di questo ecosistema, conoscere gli animali e le piante
dell’ambiente lagunare-vallivo, delle acque salmastre e delle
acque dolci. Gli itinerari immergono nell’atmosfera
tipica dei luoghi selvaggi della Laguna, dove i lunghi silenzi sono
interrotti solo dai canti degli uccelli; offrono la straordinaria
possibilità di entrare negli spazi inviolabili di
una valle da pesca, permettono di conoscerne oltre che
l’indubbio valore naturalistico, l’ambiente, il
paesaggio, la peculiare geografia, la vita e le tradizioni, i lavori,
gli edifici e gli attrezzi usati dai “vallesani”. Tra la
visita è possibile pranzare e/o degustare i prodotti tipici
grazie all’Agriturismo interno alla valle, con piatti a base di pesce di valle e di ortaggi coltivati in valle (carciofo violetto di Sant’Erasmo), dolci con confetture ottenute da frutti spontanei.
Saccagnana
e Lio Piccolo, il volto nascosto della Laguna.
Ad un
passo dalla vita frenetica delle spiagge turistiche
c’è un mondo diverso, dove il tempo si
è fermato, mantenendo tradizioni agricole
antiche. Qui la natura ha l’aspetto del Cavaliere
d’Italia, nome nobile per uno degli uccelli più
eleganti, che dall’Africa viene a nidificare in
questo immaginario angolo della Laguna. Questa visita
può essere abbinata a quella al litorale
di Ca’ Savio e Punta Sabbioni.
I litorali
sabbiosi nord-adriatici.
Le visite
presso il litorale di Ca’ Savio (.PDF, 148 KB) e di Punta Sabbioni
(Cavallino-Treporti, Venezia), ci permettono
di osservare specie rare ed esclusive, che differenziano i lidi
veneziani dagli altri del Mediterraneo. Si scopre così la
vita della spiaggia in un modo diverso.
L’isola
di Sant’Erasmo.
Gli orti e
i campi coltivati, le peschiere abbandonate, i giardini curati
e gli incantevoli scorci sulla Laguna, tra testimonianze storiche e
valenze naturalistiche. Lungo il nostro percorso potremo
osservare gli orti che rendono famosa l’isola, con i prodotti
tipici: i carciofi, gli asparagi, le melanzane ed altri che
qui crescono rigogliosi. Tra questi paesaggi
le peschiere abbandonate testimoniano l’antica economia
tradizionale di sussistenza. La piccola spiaggia dimostra la
primordiale origine litoranea dell’isola
prima che lo sviluppo di Punta Sabbioni la rendesse
un’isola interna della laguna. L’intero
percorso è ricco di fascino e tra gli orti, i
frutteti, le case colorate, possiamo osservare piccole torri,
relitti di antiche fortificazioni, come
l’ottocentesca Torre Massimiliana il cui recente restauro la
valorizza compiutamente e ne esalta la posizione strategica,
che permette di osservare l’intero orizzonte della laguna.
LA NATURA
IN CITTÀ: L’ENTROTERRA VENEZIANO
L’entroterra
veneziano è ormai un territorio profondamente trasformato
dall’attività antropica. Nonostante la disordinata
crescita urbanistica della città di Mestre, alcuni preziosi
angoli di natura e di campagna tradizionale si sono conservati
nell’immediata periferia cittadina. I percorsi proposti
permettono di visitare luoghi che, pur all’interno della
città, hanno conservato elementi di elevata
naturalità e valore. Altri luoghi consentono invece di
apprezzare quanto si sta facendo per migliorare la
qualità ambientale della città.
La natura
intorno al Forte Carpenedo.
L’area
circostante il Forte Carpenedo, è sicuramente tra le
più rappresentative dal punto
di vista naturalistico nell’ambito dell’intera
Provincia di Venezia. Nonostante si trovi in un’area
urbanizzata, le peculiarità naturalistiche sono
sorprendenti, evidenziando come la zona sia ormai una importantissima
stazione di rifugio, una vera e propria riserva biogenetica, in cui la
biodiversità può conservarsi e perpetuarsi.
Il Bosco
di Carpenedo.
L’ultimo
frammento dell’antica foresta planiziale che sorgeva a Mestre
fino ai primi anni del 1900, oggi area protetta e Sito di Importanza
Comunitaria grazie alla presenza di specie floro-faunistiche
sull’orlo dell’estinzione locale.
I nuovi
boschi.
Il Bosco
dell’Osellino, il Bosco Ottolenghi e il Bosco di Campalto.
Agli inizi
degli anni novanta nacque l’idea di far rinascere attorno
alla città un’estesa foresta (il Bosco di Mestre)
per dotare la terraferma veneziana di un polmone verde analogo a quelli
realizzati da tante altre grandi città europee. Il progetto
si sta ancora attuando, ma già oggi è possibile
trarre beneficio dai nuovi boschi ultimati, le cui funzioni sono
molteplici, sociali e culturali oltre che ambientali, creando nuove
occasioni di esperienze formative e conoscitive.
La barena
di Campalto.
Il
percorso si inoltra direttamente sulle estese barene che caratterizzano
il confine lagunare e permette di immergersi pienamente nel suggestivo
paesaggio lagunare. L’osservazione qui va rivolta alle
multiformi barene, intersecate dai piccoli e tortuosi canali (i
“ghebi”), alle sfumature cromatiche della
vegetazione, in particolare, tra la fine dell’estate e
l’inizio dell’autunno, quando le fioriture violetta
del Limonio e dell’Astro marino e le rosseggianti
tonalità della Salicornia, compongono una splendida
tavolozza naturale. Intanto le barene si perdono verso il profilo del
centro storico veneziano.
Note:
tutti i percorsi si svolgono su sentieri adatti anche a famiglie con
bambini. Ogni percorso può occupare mezza o
un’intera giornata, prevedendo la sosta per il pranzo al
sacco.
Per una comoda riuscita delle escursioni consigliamo:
- viveri per il pranzo al sacco e acqua sufficiente per l’intera giornata;
- copricapo e impermeabile o piccolo ombrello;
- idonee calzature ed abbigliamento consono all’ambiente.
Aggiornamento 20/05/2021
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